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Dalle Smart-cities alle Eco-cities: il paradigma della sostenibilità L’11 dicembre 2019 si è svolta la “mattinata di studio” dal titolo “Dalle Smart-cities alle Eco-cities: il paradigma della sostenibilità

Armando Montanari
Eco-Cities: Il ruolo del turismo
Il turismo, come noi lo intendiamo oggi, è nato alla metà del XIX secolo contemporaneamente ai primi processi di industrializzazione delle attività produttive nei paesi dell’Europa settentrionale e centrale e allo sviluppo delle ferrovie. L’etimologia del termine turismo si rifà al concetto di andata e ritorno tra il proprio luogo di residenza e il luogo oggetto della visita. Nei secoli precedenti il termine era quello di pellegrino in quanto si riferiva ad un soggetto che veniva da un luogo straniere e continuava verso un altro luogo ugualmente straniero.
Le prime forme di turismo sono state quelle che hanno avuto come meta le aree costiere da parte di ceti medio alti della popolazione. A partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e nei tre decenni successi il turismo balneare ha cominciato ad interessare tutti i ceti sociali aiutati da una offerta di tipo industriale che permetteva una grande riduzione dei costi. Questo turismo, definito di massa, ha rapidamente creato situazioni problematiche per l’economia locale, le relazioni sociali e per una buona gestione dell’ambiente. In occasione della redazione del Quinto programma ambiente (1992) la Commissione Europea ha ritenuto necessario inserire per la prima volta il turismo tra i settori produttivi che insieme a industria, energia, trasporti e agricoltura maggiormente avevano un impatto sull’ambiente. I turisti che fino ad allora venivano ritenuti incapace di lasciare nell’ambiente visitato nulla di più delle orme delle proprie calzature, e di fare solo fotografie, venivano monitorati per misurare il peso eccessivo della propria presenza sulle condizioni dell’aria, dell’acqua, del consumo energetico e dello spreco del territorio. Sulla fine del secolo scorso cominciano a diventare consistenti anche i flussi dei turisti nelle aree urbane che assumono dimensioni significative contemporaneamente allo sviluppo del turismo crocieristico, ai biglietti aerei a basso prezzo, all’offerta di alloggi a prezzi economici.
Nel caso di Roma e del Lazio si presentano situazioni che nella letteratura specialistica internazionale vengono definiti di over-tourism in cui il numero di turisti residenti in strutture alberghiere, di visitatori che arrivano con le navi da crociera, e del numero consistente di visitatori che alloggiano in locazioni turistiche senza specifici servizi turistici, eccede le capacità di accoglienza degli spazi pubblici, delle chiese e dei monumenti che costituiscono gli elementi fondamentali dell’offerta turistica di una area urbana. Negli anni sessanta del secolo scorso hanno costituito per Roma il periodo in cui il sistema della domanda e dell’offerta degli alloggi ha favorito la sostituzione dei ceti popolari residenti con una classe medio alta capace di pagare i maggiori prezzi degli appartamenti residenziali. Si è trattato di un fenomeno che venne definito di gentrification dei residenti, dal termine inglese che individua appunto al classe borghese. Oggi le residenze turistiche stanno favorendo una nuova forma di gentrification in cui i residenti permanenti vengono sostituiti da residenti che si fermano nell’alloggio per pochi giorni. In entrambi i casi la gentrification ha contribuito alla espulsione dei precedenti residenti e alla trasformazione radicale del sistema sociale ed economico di interi rioni. Nella situazione attuale gli alloggi e le camere turistiche contribuiscono al fenomeno dell’over-tourism in quanto causano: 1)la congestione degli spazi pubblici; 2) la privatizzazione degli spazi pubblici; 3) l’aumento dei prezzi degli immobili; 4)la perdita del potere di acquisto di generi di largo consumo da parte dei residenti; 5) un rapporto squilibrato tra residenti e visitatori; 6) degrado ambientale; 7) aumento della produzione di rifiuti il cui costo rimane a solo carico dei residenti; 8) l’aumento dell’inquinamento acustico, dell’inquinamento atmosferico e dei consumi idrici. Il problema interessa numerose città italiane ed europee che per controllare il fenomeno hanno posto dei limiti alla diffusione del numero degli alloggi turistici o, in alternativa, hanno limitato a 60-90 giorni il periodo massimo in cui possono essere affittati. Il turismo urbano è in settore in continua e rapida trasformazione e necessita di politiche adeguate e rapidamente disponibili.
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